Directamente do magnífico sítio da fundação que leva o nome do genial autor de "Otto e Mezzo" (1963), surge este relato do tempo da sua juventude, em que o sentido cénico da pantomina já estava presente:

"Nel frattempo (1943), dentro Roma "città aperta", Federico vive la sua nuova condizione coniugale da clandestino, legalmente inesistente e privo delle tessere per i generi di prima necessità. Egli infatti era, come molti giovani della sua classe, in una posizione irregolare rispetto alla chiamata alle armi.

Esce di casa il meno possibile: in previsione di perquisizioni dei nazisti o della polizia, una credenza è stata collocata nel vano di una finestra per creare una specie di ingenuo nascondiglio.
Tuttavia il 29 ottobre, passando da Piazza di Spagna Federico è coinvolto in un rastrellamento e obbligato a salire su un camion tedesco. Si salva con uno spudorato espediente, una vera 'gag' felliniana, fingendo di riconoscere un ufficiale della Wehrmacht mentre il camion percorre via del Babbuino.

Salta giù gridando "Fritz, Fritz!", agitando le mani, abbraccia l'interdetto germanico e conclude la pagliacciata con un gesto di scusa. Intanto il camion si è allontanato; l'ufficiale non ha capito niente e Federico corre a rifugiarsi nella parallela via Margutta, accasciandosi a terra senza fiato."